x

x

autostrada strada strade autostrade traffico

Mentre i vertici di Autostrada Pedemontana Lombarda continuano a ribadire che la futura Milano-Meda non potrà restare gratuita, nel dibattito politico e istituzionale emerge una proposta alternativa che punta a evitare il pedaggio senza gravare direttamente sulle tasche dei cittadini.

Il nodo riguarda il tratto di circa 13 chilometri che oggi è una superstrada gratuita e che, con il completamento della Pedemontana, rischia di diventare a pagamento.

Quanto rischiano di pagare i pendolari

Secondo le stime circolate negli ultimi mesi, il costo per gli automobilisti potrebbe arrivare fino a 120 euro al mese, pari a circa 1.500 euro all’anno per chi utilizza quotidianamente l’auto per lavoro. Una cifra rilevante, che difficilmente verrebbe compensata dalle aziende e che rischia di pesare soprattutto su lavoratori e famiglie.

Pedemontana ha più volte spiegato che il pedaggio sarebbe necessario per coprire i costi di realizzazione dell’opera.

La proposta “a costo zero” per la collettività

A sostenere che una soluzione alternativa esista è il gruppo Patto per il Nord. Secondo il movimento, basterebbe destinare l’1,5% del residuo fiscale lombardo per finanziare l’infrastruttura e garantire la gratuità della tratta, senza introdurre nuove tariffe per chi percorre la strada ogni giorno.

Una proposta che, secondo i promotori, permetterebbe di rientrare delle spese senza trasferire il peso economico direttamente sui cittadini.

Il rischio traffico e smog nei Comuni brianzoli

smog

Il timore condiviso da amministratori locali e comitati è che l’introduzione del pedaggio provochi un forte spostamento del traffico sulla viabilità urbana, soprattutto nei Comuni della tratta B2, da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno.

Un rischio concreto in territori già congestionati e con un trasporto pubblico che, tra ritardi e disservizi, fatica a rappresentare un’alternativa reale all’auto privata.

Il “paradosso” denunciato da Patto per il Nord

Secondo Patto per il Nord, si è di fronte a un paradosso evidente: una strada statale utilizzata gratuitamente da decenni che verrebbe trasformata in un’infrastruttura a pedaggio, con un vantaggio per il concessionario e un costo diretto per i pendolari.

L’adeguamento dell’asse Milano-Meda, stimato in circa 900 milioni di euro, rischierebbe così di tradursi in una vera e propria tassa occulta per migliaia di cittadini.

La richiesta alla Regione Lombardia

Il movimento ha chiesto formalmente alla Regione Lombardia l’apertura di un tavolo urgente con Cal Spa, Autostrada Pedemontana Lombarda, il Ministero delle Infrastrutture e quello dell’Economia.

L’obiettivo è individuare una soluzione condivisa, anche attraverso patti integrativi da sottoporre al Cipess, che consenta di eliminare il pedaggio e mantenere gratuita la tratta B2. Al momento, però, da Palazzo Lombardia non sono arrivate risposte ufficiali.