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A Monza la giornata è iniziata molto presto, con strade già animate e un clima che lasciava intuire un appuntamento atteso da molti. Nel cuore della città, lavoratrici e lavoratori hanno scelto di partecipare a un evento che, da giorni, viene discusso sui social e nei luoghi di lavoro. In Brianza, la mobilitazione si è trasformata in un momento collettivo che unisce generazioni diverse, dai più giovani agli anziani. Una partecipazione che racconta un territorio sensibile ai temi sociali ed economici che stanno segnando il Paese.

Sciopero generale Monza
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Sciopero generale Monza: corteo partecipato e mobilitazione CGIL

La giornata di sciopero generale a Monza ha visto migliaia di persone unirsi al corteo promosso dalla CGIL Monza e Brianza. Il concentramento è partito alle 9 da piazza Castello per poi attraversare il centro cittadino fino a piazza Roma, davanti all’Arengario. In strada lavoratori, pensionati e studenti, ma anche numerose sigle della CGIL, dalla Filcams alla Fiom, che hanno camminato fianco a fianco lungo le vie del capoluogo.

Nel post pubblicato sui propri social, la CGIL Monza e Brianza ha scritto che la mobilitazione è stata indetta «contro una manovra di bilancio ingiusta, che non affronta i problemi reali dei lavoratori, giovani e pensionati: bassi salari, precarietà, servizi pubblici senza risorse, sanità, pensioni e diritto al lavoro dignitoso».
L’intera giornata di sciopero, come ricordato dal comunicato del sindacato, punta anche a «sostenere le categorie in tutte le vertenze aperte» e a chiedere un cambio di rotta al Governo.

Dal corteo sono arrivate ulteriori voci. Ai microfoni dei colleghi di MBNews, Bruno Pietroni, segretario generale Spi Cgil Brianza, ha dichiarato: 

Scioperiamo perché la legge di bilancio del governo Meloni non risponde ai problemi reali del paese, perché non parla di noi, non parla del lavoro, non parla dei giovani che vivono nella precarietà, né dei pensionati che ogni giorno faticano ad arrivare a fine mese.

Pietroni aggiunge poi che si tratta di 

una manovra che non affronta la questione salariale, che non investe nei servizi pubblici, che non tutela il diritto alla salute e che continua a considerare la pensione un costo da tagliare.

Legge di bilancio, sanità pubblica e pensioni: le richieste della CGIL

Al centro dello sciopero generale a Monza c’è il tema dei redditi fissi, con la CGIL che denuncia un «drenaggio fiscale» che avrebbe portato lavoratori e pensionati a pagare 25 miliardi in più negli ultimi tre anni, a causa della mancata indicizzazione dell’Irpef. Nel documento diffuso dalla sigla si legge che questa situazione rappresenta «una clamorosa ingiustizia fiscale» che colpisce chi percepisce redditi da lavoro o da pensione, mentre «non penalizza chi è in flat tax, le rendite e i profitti».

Accanto alla questione fiscale, il sindacato ribadisce l’urgenza di intervenire su sanità e istruzione, richiamando il rischio che il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale scenda sotto il 6% del Pil entro il 2028, un livello mai così basso negli ultimi decenni. A MBNews, Pietroni ha ricordato: 

La sanità pubblica è in crisi. Un anno fa 4 milioni e mezzo di italiani sono stati costretti a rinunciare a curarsi. Oggi sono 6 milioni.

Secondo il segretario Spi Cgil Brianza, «

ggi le famiglie spendono 43 miliardi l’anno per la sanità privata», una situazione che, afferma, «è indegna di un paese civile.

Sul fronte previdenziale, la CGIL contesta l’ulteriore innalzamento dell’età pensionabile, definendo la nuova impostazione legislativa un peggioramento della Legge Fornero. Pietroni, sempre a MBNews, ha sottolineato: 

Nella nuova legge di bilancio, l’aumento delle pensioni minime previsto dal 2026 è di 3 euro e 13 centesimi al mese. 3 euro, un’elemosina, non una misura di giustizia sociale.

Infine, tra i punti più contestati c'è la «folle corsa al riarmo», come definita dal documento della CGIL, che sottolinea come le risorse destinate alla spesa militare sottraggano fondi alle priorità sociali, arrivando a stimare quasi 1.000 miliardi di euro entro il 2035 per raggiungere il 5% del Pil. Il sindacato chiede di «prendere i soldi dove sono», ovvero da profitti, grandi ricchezze ed evasione fiscale, anche «chiedendo un contributo di solidarietà all’1% della popolazione più ricca».

🟥Oggi, venerdì 12 dicembre 2025, è il giorno dello sciopero generale della Cgil. Anche a Monza e in Brianza i lavoratori...

Pubblicato da Cgil Monza e Brianza su Venerdì 12 dicembre 2025