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Tutto ebbe inizio sui campi di via Ramazzotti, dove un piccolissimo Matteo Pessina giocava e si divertiva con spensieratezza. Succede che esattamente 18 anni dopo, questo bambino sorridente che guarda nell’obiettivo calca il prestigiosissimo campo di Anfield Road e con una prestazione maiuscola e di grande sacrificio aiuta i suoi nerazzurri a sconfiggere il Liverpool campione del mondo, al suo esordio da titolare nella massima competizione europea.

Notate nulla di strano? I colori, ebbene sì quel nerazzurro della Domi che lo ha battezzato da piccolo e il biancorosso del Monza, che lo ha invece forgiato da ragazzino. Un segno del destino per un talento che ha esordito in Nazionale maggiore, guadagna sempre più consensi e non ha mai dimenticato le sue origini.

E fa impressione, oggi, guardare una foto di quasi 20 anni fa e ritrovarsi inaspettatamente al fianco di uno che ce l’ha fatta. Il talento è stato sempre evidente sin da quel 6 gennaio 2015 in cui la befana gli mette nella calza il gol all’esordio tra i professionisti e lo lancia verso il grande calcio. In tutto ciò nei vari passaggi da Lecce a Spezia, passando per Como e Verona, c’è una cosa che non è cambiata e non cambierà mai: l’amore verso la sua città, in cui viene prontamente ricordato con grande affetto.

C’è chi già sogna un romantico ritorno alla casa madre, laddove tutto ebbe inizio e non è difficile immaginare un incontro tra l’ex presidente Nicola Colombo, Roberto Mazzo, il sindaco Dario Allevi e l’AD Adriano Galliani, che prova con grande cuore a cantargli la stessa canzone che è servita per convincere Kevin Prince Boateng a vestire il biancorosso: “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.

Simone Schillaci

(Nella foto a sinistra un piccolo e sorridente Matteo Pessina, sulla destra con la maglia del Milan un piccolissimo Simone Schillaci)