Caro Monza, così non vai lontano: dov'è il gioco?
Il Monza di Bianco fatica: vittorie solo con squadre deboli, sconfitte con neopromosse e centrocampo in crisi. Serve un cambio di passo.

Monza in difficoltà con le neopromosse

Paradossale che le sconfitte siano arrivate proprio contro due neopromosse: Avellino e Padova. Due squadre con l’obiettivo della salvezza che, invece, hanno messo in difficoltà il Monza grazie a un’organizzazione di gioco superiore. Entrambe hanno vinto meritatamente, mostrando qualità e compattezza che i brianzoli non hanno ancora trovato.
Il problema si vede soprattutto quando il Monza va in svantaggio: la squadra non riesce più a recuperare il risultato. Al contrario, i biancorossi fanno punti solo se segnano per primi. È solo un caso, o la componente mentale pesa davvero?
Un centrocampo in sofferenza
Altro problema evidente riguarda il centrocampo. Se difesa e attacco sono stati costruiti in modo discreto (pur senza un vero bomber), il reparto mediano resta numericamente limitato. Obiang rappresenta una certezza, ma Pessina e Colombo non hanno finora garantito continuità e qualità.
Il risultato è un centrocampo fragile, che lascia scoperta la difesa e rifornisce male l’attacco. In queste condizioni, giocare con tre uomini offensivi diventa rischioso. Forse sarebbe meglio inserire un uomo in più a centrocampo e lasciare due sole punte con compiti esclusivamente offensivi.
Il nuovo corso societario non basta
Un’ultima riflessione: possibile che l’inizio del nuovo corso societario non abbia dato stimoli in più a squadra e tecnico? La reazione al gol subito contro il Padova c’è stata, ma i primi 50 minuti sono stati di totale apatia. Un atteggiamento inspiegabile per una squadra che dovrebbe avere ambizioni ben diverse. Mah… Paolo Corbetta