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Sono trascorsi ormai quasi quarant’anni dall’ingresso di Silvio Berlusconi nel mondo del calcio. Un’avventura cominciata nel lontano 1986 da presidente del Milan e proseguita, dopo tre decenni di trionfi, da proprietario del Monza, club che nel corso della scorsa stagione ha raggiunto per la prima volta una storica promozione in Serie A. Risultati straordinari ottenuti quasi sempre grazie al prezioso contributo di grandi tecnici in panchina, ruolo da sempre valorizzato dall’ex premier, affascinato dal bel gioco e soprattutto innamorato dei condottieri carismatici. Non sono mancati al contempo episodi di burrasca con i propri allenatori, alcuni risoltisi con una stretta di mano altri, invece, con un esonero.

Il primo a subire l’onta del licenziamento fu Nils Liedholm, indimenticata bandiera dei rossoneri a cui Berlusconi, appena insediatosi alla guida del Milan, diede il benservito per chiamare un giovanissimo Fabio Capello alla prima, infruttuosa, esperienza sulla panchina dei rossoneri. In seguito furono allontanati il sudamericano Tabarez, l’italiano Zaccheroni e il turco Therim, quest’ultimo rimpiazzato dalla leggenda Carlo Ancelotti, che darà inizio a un’irripetibile stagione di successi. Sarà proprio la fine del regno del mister di Reggiolo a dare il via al declino del club meneghino, reso evidente dai quattro esoneri effettuati da Berlusconi in altrettante stagioni, che vedranno avvicendarsi in panchina, tra gli altri, anche Massimiliano Allegri e l’ex Monza Christian Brocchi.

Non può dunque essere considerato un mangia allenatori Silvio Berlusconi che, esclusi gli ultimi complessi anni in rossonero, ha sempre supportato e dato fiducia ai suoi tecnici. Sono infatti solamente nove, in trentasei anni tra Milan e Monza, gli esoneri che portano la firma dell’attuale patron dei biancorossi, in questi giorni alle prese con la prima vera crisi dei brianzoli di Giovanni Stroppa in Serie A. Per trovare un precedente del genere in terra brianzola bisogna infatti tornare ai primi mesi di gestione Berlusconi, quando Marco Zaffaroni fu esonerato per far spazio a Christian Brocchi in un avvicendamento che si rivelerà cruciale per il ritorno in cadetteria dei Bagaj.