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È un Monza che parla italiano quello che sta nascendo da questa sessione di trattative che fa da preludio allo storico esordio in massima serie della rosa di Giovanni Stroppa. Dieci gli acquisiti fin qui effettuali dagli uomini di mercato brianzoli, di cui ben nove di nazionalità italiana, un vero e proprio record in un momento decisamente complesso per il movimento calcistico nazionale. Spesso sottovalutati o sfiduciati da ambienti troppo esigenti, lo spazio nei palcoscenici che contano per i calciatori italiani si è notevolmente ridotto negli ultimi anni, complice la concorrenza dei ben più economici colleghi stranieri che, in particolare nelle realtà di provincia, hanno progressivamente rimpiazzato gli omologhi del Belpaese. Già in tempi non sospetti, il presidente Silvio Berlusconi aveva dichiarato di sognare un Monza giovane e italiano, un proposito a cui inizialmente non era riuscito a dare seguito, date anche le difficoltà riscontrate nel percorso in seconda e terza serie, ma che, nell’estate più importante e frenetica della storia dei lombardi, è tornato prepotentemente di moda. Seppur non tutti giovanissimi, il mercato ha portato all’ombra dell’Arengario profili con un glorioso passato in azzurro come, per esempio, il neo capitano Matteo Pessina, laureatosi campione d’Europa dodici mesi fa e il giovanissimo centrocampista scuola Juventus Filippo Ranocchia, talento tra i più cristallini della sua generazione. Nell’anno in cui a Monza potrebbe sbarcare per la prima volta in assoluto la nazionale maggiore, la società prova a costruire un legame sempre più stretto con la maglia azzurra, contribuendo attivamente a invertire il negativo trend che da troppo tempo vive l’Italia del pallone. Una filosofia che, soprattutto per una neopromossa, ha i suoi pro e i suoi contro, ma che è stata in ogni caso abbracciata senza paure ne ripensamenti dalla dirigenza, impegnata più che mai nel trasformare il capoluogo brianzolo in un laboratorio di idee calcistiche come nel nostro paese lo sono al momento soltanto poche piazze.