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Dalla sua abitazione di Monza il centrocampista biancorosso José Machin ha parlato della convivenza con l'emergenza sanitaria e dei progetti futuri insieme al Monza.

Queste le sue parole, in esclusiva, a Tuttomercatoweb.com:

Appena tre presenze con i colori del Monza e poi il via al lockdown. Approccio più particolare alla nuova realtà era impossibile da immaginare. Cosa sei riuscito a percepire del nuovo club?
“Purtroppo si è fermato tutto dopo poche partite. Sono però stato in grado di capire comunque in che tipo di società ero arrivato e ne sono onorato. E’ stata senza dubbio la scelta giusta”.

Come sta andando la costruzione del rapporto con i nuovi compagni?
“Fin da subito i compagni, lo staff di mister Brocchi, i medici e tutti gli altri della società mi hanno accolto in modo bellissimo. E sono davvero contento. Spero di poter continuare a lungo con loro”.

Sul piano personale, invece, come stai vivendo la quarantena? Tu sei nato in Guinea ma hai vissuto in Spagna, i tuoi familiari cosa ti raccontano di questo periodo?
“Io sono a Monza e non sono potuto tornare a casa per via delle restrizioni che ci sono. La mia famiglia in Spagna mentre mia mamma è in Guinea. Siamo separati ma la cosa importante è che stiamo tutti bene. Presto potremo ritrovarci”.

Facciamo un passo indietro. Nel giro di pochi mesi sei transitato da Pescara, Parma e, oggi, Monza. A mente fredda come c’è qualche rimpianto da parte tua?
“Sono sincero. Quando un giocatore arriva in Serie A ha l’idea di rimanerci, ma non ho rimpianti perché ce l’ho messa tutta. Potrei avere rimpianti solo se non ci provassi di nuovo. Sono giovane, ho voglia di crescere e migliorare per dimostrare di meritarmi una nuova occasione di competere a quei livelli”.

Si parla di ripresa del campionato: per il tuo Monza si parla di promozione a tavolino visto che siete primi con netto riscatto. Che ne pensi? Preferiresti conquistare la promozione in campo?
“Sinceramente non ho ben chiaro cosa accadrà con il campionato. La cosa più importante è che il prossimo anno il Monza in Serie B, meglio ancora se in campo. Perché sarebbe più bello farlo giocando e perché mi manca tantissimo il pallone. Non so neanche quanto è che non ne tocco uno”.

Sul fronte del taglio degli stipendi, invece, il Monza è stato uno dei primi club a muoversi. Come hai vissuto questa decisione?
“Sono un giocatore del Monza e se la società ha preso una decisione io sono d’accordo e la rispetto al 100%. Così è come dovrebbe funzionare il mondo del calcio”.

Galliani, Brocchi, Paletta e non solo. Anche dal presente del Monza si capisce che l’obiettivo a medio termine è la Serie A. Ci credi?
“Io ci credo veramente perché se non ci avessi creduto non sarei sceso in Serie C. Credo in questo progetto, nella possibilità di crescere insieme e di raggiungere quell’obiettivo che tutti noi abbiamo. La Serie A”.