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Big match quello del ventiquattresimo turno del campionato di Serie B tra Chievo Verona e Monza, importante crocevia per la stagione biancorossa.

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La squadra, in un momento delicato, è chiamata a reagire dopo l’inaspettato tonfo interno contro il Pisa già nello scontro diretto tanto atteso contro i clivensi, secondi in classifica con i brianzoli a quota 39 punti (al pari del Cittadella) e con mister Brocchi a chiedere l’apporto di Mario Balotelli che, dopo essere rientrato a pieni ranghi in gruppo dopo l’infortunio, ha già raccolto due spezzoni di partita a Vicenza e proprio nella nefasta gara interna contro i pisani. L’attaccante bresciano, trascorsa la scorsa domenica di riposo a Napoli con la piccola figlia Pia, è presto tornato al lavoro a Monzello per preparare la trasferta di Verona che potrebbe vederlo al centro dell’attacco dal primo minuto, per tentare l’assalto al Chievo e verso un consolidamento della seconda piazza in classifica.

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Mario tornerà al Marcantonio Bentegodi a più di un anno di distanza dall’ultimo e controverso match tra l’Hellas Verona e il suo Brescia del 3 novembre 2019, quando gli insopportabili cori razzisti nei suoi confronti da parte di una frangia della curva veronese avevano macchiato l’incontro. Al minuto 55 e sul risultato di 1-0 per i padroni di casa, un contrariato ed esasperato Balotelli reagiva platealmente interrompendo la sua stessa azione di gioco all’altezza del corner al di sotto della curva locale, raccogliendo la sfera tra le mani per poi calciarla con una giustificata rabbia all’indirizzo delle gradinate e indicando la parte di sostenitori rei di averlo ripetutamente apostrofato con epiteti ed espressioni di natura razzista. Il 45 minacciava, quindi, di lasciare il campo e con il direttore di gara Mariani, che inizialmente non aveva compreso il gesto dell’attaccante, a interrompere il gioco per 3 minuti sino all’annuncio dello speaker, che ricordava la sospensione definitiva della gara in caso di ulteriori manifestazioni di stampo razzista. Balotelli fu prontamente protetto, abbracciato da compagni e avversari che riuscirono a convincerlo a proseguire l’incontro e Mario, dopo il 2-0 del Verona col monzese ed ex biancorosso Matteo Pessina, risponderà accorciando le distanze con un gol di pregevole fattura. Un destro a giro violento da fuori area, dopo aver dialogato con Romulo, si spegneva all’incrocio dei pali e alle spalle dell’estremo difensore Silvestri. Una rete che non riuscirà a impedire la sconfitta al suo Brescia ma che mandò un grande segnale dopo l’indecoroso episodio ai suoi danni.

Al termine della gara, il tecnico Ivan Jurić e il presidente dei veronesi Maurizio Setti negheranno la natura razziale dell’episodio e prendendo le distanze, allo stesso tempo, da episodi di quel genere, ricordando solo presunti fischi nei confronti di un giocatore temuto e al quale era stato riservato lo stesso “trattamento” rivolto agli altri avversari. D’altra parte, il tecnico dei bresciani ed ex Chievo Eugenio Corini terrà a sottolineare la serenità con cui Mario aveva affrontato i restanti minuti di gioco nonostante il suo stato emotivo. Tutti i presenti cercarono, non senza difficoltà, di girare l’ennesima pagina di calcio che resta ancora oggi spiacevole per l’episodio in sé e per i suoi risvolti.

L’ultimo precedente è stato, dunque, particolarmente controverso per il nuovo 45 del Monza che sin dagli esordi all’Inter non ha mai avuto un rapporto idilliaco con il pubblico di Verona, in particolare tra il 2009 e il 2010 quando gonfiava la rete da giovane promessa nerazzurra nei due confronti consecutivi contro il Chievo.

In un Bentegodi chiaramente a porte chiuse per forze maggiori, l’imperativo per Super Mario sarà quello di ripartire proprio dal gol e dalla continuità di prestazioni per affrontare serenamente un big match dal grande significato in chiave promozione. Forza Mario!

Mattia Stucchi