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Riservata, elegante e coerente, Marta Fascina ha scelto di parlare al Giornale dopo mesi di silenzio, all’indomani dell’approvazione della riforma della giustizia. «Rappresenta un passaggio storico — spiega la deputata di Forza Italia — perché elimina l’anomala commistione tra magistrati inquirenti e giudicanti, restituendo terzietà e imparzialità al nostro sistema».
Per Forza Italia, continua Fascina, si tratta di una battaglia che affonda le radici nel suo stesso Dna politico, portata avanti per anni da Silvio Berlusconi, che l’aveva inserita in ogni programma elettorale. “È la sua riforma”, sottolinea con orgoglio, ricordando il prezzo pagato dal leader per le sue idee e la sua lotta contro la magistratura politicizzata.
Un messaggio di continuità che si lega all’eredità berlusconiana, quella di un centrodestra coeso e orgoglioso dei propri valori: «Liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantisti. Siamo berlusconiani e ne siamo fieri».

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L’amore per Silvio Berlusconi e la battaglia contro la violenza sulle donne

Dietro la forza politica di Marta Fascina si nasconde ancora un grande dolore personale: la perdita di Silvio Berlusconi, “un uomo straordinario dal cuore immenso”. «Dopo la sua morte — racconta — vivo un lutto che non può essere superato. Ma il nostro amore è eterno: un velo sottile ci divide, ma non ci separa».
Fascina, però, non si limita al ricordo. Nel suo impegno politico si fa portavoce delle donne e dei giovani, denunciando la piaga della violenza di genere e dei femminicidi. «Quando un rapporto sfocia nella violenza, non è più amore — afferma con fermezza —. L’amore è rispetto, protezione, condivisione».
Non risparmia critiche alla “falsa narrazione” sulla legalizzazione della cannabis, definendo la droga “morte” e chiedendo misure più severe contro la diffusione tra i giovani.
Tra le sue proposte figura anche un disegno di legge per abbassare l’età di imputabilità penale, perché «i ragazzi di oggi sanno bene cosa fanno e devono rispondere delle loro azioni».