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La presenza di Nico Acampora, fondatore di PizzAut, ad Atreju, manifestazione organizzata dal centrodestra, ha acceso un acceso dibattito sui social. Una partecipazione che ha destato polemiche, soprattutto da parte di chi ha letto quell’invito come una scelta politica.
Ma Acampora ha risposto pubblicamente, affidando ai social un messaggio lungo e diretto che chiarisce, ancora una volta, la sua posizione.


Acampora e la polemica politica

Le critiche per la presenza di PizzAut ad Atreju hanno colpito Acampora soprattutto da sinistra, ma il fondatore del progetto brianzolo ha ricordato come le polemiche non siano una novità.

In passato, infatti, erano arrivate reazioni opposte quando aveva partecipato alla Scuola di Formazione di Enrico Letta o quando l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva visitato PizzAut.

“Ad alcuni italiani piace dividersi in tifoserie”, scrive Acampora.
“E se qualcuno discute con la squadra opposta allora va attaccato”.

Un approccio che Acampora rifiuta apertamente, spiegando come il suo impegno non abbia mai avuto colore politico.


 “L’autismo non indossa la maglia di nessuna squadra”

Nel suo intervento social, Nico Acampora ribadisce uno dei concetti chiave che accompagnano da sempre il progetto PizzAut:

“A me il calcio non è mai piaciuto ed è per questo che dialogo con tutti, mi confronto con tutti e cerco di dare fastidio a tutti… perché l’autismo non indossa la maglia di nessuna squadra”.

Parole nette, che sottolineano come l’autismo e la disabilità non possano essere terreno di scontro ideologico, ma temi che richiedono confronto trasversale e soluzioni concrete.


## Il tavolo istituzionale ad Atreju

Acampora ha poi spiegato il vero motivo della sua presenza ad Atreju: la partecipazione a un panel istituzionale dedicato alla disabilità e all’autismo, con interlocutori in grado di incidere realmente sulle politiche sociali.

Tra i relatori:

il cardinale Matteo Zuppi

la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli

la viceministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci

la presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali Silvana Rosina

“Un tavolo tecnico e politico dove parlerò di PizzAut”, spiega Acampora,
“del fatto che se un semplice genitore ha dato concretezza e lavoro a tante persone autistiche, vuol dire che le istituzioni possono fare di più. Decisamente di più”.


## Un messaggio che va oltre le polemiche

La chiusura del post è un messaggio che prova a superare lo scontro e a riportare il dibattito sul piano umano:

“Ed è per questo motivo che io e PizzAut abbiamo accolto volentieri questo invito, per cercare di migliorare le cose.
E ci dispiace per quanti non lo capiscono… noi vogliamo bene anche a voi”.

Un messaggio che ribadisce come PizzAut, nato in Brianza, continui a essere un modello di inclusione e lavoro, capace di parlare a tutti, senza steccati politici.

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