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Grigia antivigilia del Natale 1978. Freddo pungente. Aria di neve. L’ultima campanella dell’austero e terribile Zucchi annuncia le attese e sospirate vacanze. Sul ‘3’ che mi riporta a casa ho un solo pensiero: pranzare di corsa e via verso il Sada per il recupero della gara Monza-Udinese sospesa per nebbia domenica 10 dicembre al minuto 53 (risultato 0-0) dall’arbitro Bergamo.

Sono un ragazzino felice. Ma l’imprevisto è in agguato: al primo piano di Via Buonarroti 92 il clima è ancora più gelido che fuori. Aria di bufera. In mattinata mamma è andata al colloquio con l’insegnante di greco, latino, italiano, storia e geografia e la tipa (la definisco così adesso a 58 anni suonati, allora era fantozzianamente la ‘Signora Professoressa’) mi ha demolito su tutto il fronte anticipando addirittura un brutto risultato anche nel compito di francese. Che non era sua materia ma Ella godeva nel rovinarmi qualunque tipo di vacanza. Cosa sperimentata tra lacrime amare l’estate precedente. Mamma è inflessibile: per punizione niente partita. Provo una (timida) difesa, mi dichiaro perseguitato dalla tiranna, prometto di studiare tanto fino alla Befana. Tutto inutile.

Ma il miracolo di Natale avviene col rientro di papà. Che sul fronte scolastico aveva sempre delegato. Ed invece quella volta sfodera argomentazioni a mio favore: su tutte la bastardata (la definisco così adesso a 58 anni suonati, allora era fantozzianamente una ‘inconcepibile decisione’) dell’incredibile esame di greco a settembre, senza tralasciare di far notare il mio comunque lodevole impegno quotidiano nello studio, la necessità di uno svago e – da grande tifoso del Monza – l’importanza della partita. Che lui non avrebbe potuto seguire causa negozio. Il lavoro ai fianchi dà i suoi frutti più o meno alle 13,40. Ringrazio, mi metto al collo la mitica sciarpa biancorossa della nonna e volo – ancora felicemente incredulo – verso il Sada. Un po’ di coda ai botteghini ed entro in Curva Sud mentre alle 14,30 esatte le squadre sbucano dal tunnel agli ordini dell’arbitro Lapi. La matricola di Giacomini è la rivelazione del campionato: seconda in classifica e reduce dalla vittoria casalinga sul Pescara. Il Monza – all’inseguimento della A per il terzo anno consecutivo – deve rimediare alla sconfitta di misura nella Marassi rossoblù. Che ha determinato pure la squalifica di Alfredo Magni, sostituito in panca dal fido Renzo Burini. La partita è sin da subito molto bella. I friulani confermano tutto il bene che da mesi si dice di loro in termini di organizzazione complessiva, efficacia della manovra e qualità dell’organico, dei biancorossi piace soprattutto la compattezza di difesa (Angelo Anquilletti un ragazzino di 35 anni, Domenica Volpati inedito stopper) e centrocampo (Giovanni Lorini uomo ovunque) e la pazienza di saper attendere il momento giusto per colpire. Che arriva al minuto 40 di un primo tempo tosto e combattuto. La firma è di Ezio Blangero, 21enne mezzala scuola Toro, fosforo ed intelligenza applicate nella sempre difficile battaglia del centrocampo.

Il ragazzo – oggi Dottore Magistrale in Scienze della Riabilitazione – con la maglia numero 8 triangola in punta di tacchetti con Silva, resiste ad una doppia carica e dal limite dell’area trova il destro filtrante che non lascia scampo a Della Corna, monzese di nascita e protagonista assoluto tra i pali dell’Udinese. Il grande fiuto di Ambrogio Caprotti – fuoriclasse della macchina fotografica – regala l’eternità alla sequenza del gol decisivo. Nella ripresa gli ospiti – che avevano impostato la gara per portare a casa il pareggio – cambiano atteggiamento e al minuto 55 Mazinga Marconcini ed i 7.000 del ‘pollaio’ tirano un sospiro di sollievo quando un colpo di testa di Ulivieri si infrange, fragoroso, sulla traversa. Poco dopo (minuto 61) il reparto offensivo biancorosso confeziona l’occasione per il raddoppio: Penzo ispira, Silva esegue e mette i brividi a Della Corna. Il tempo che scorre gioca a favore dei ragazzi di Magni e Burini, l’ingresso di Scaini blinda ulteriormente il centrocampo dei padroni di casa, Stanzione giganteggia dietro e non ce n’è più per nessuno.

Lorini, Blangero e Gorin. Tutti in campo e protagonisti nella vittoria contro l'Udinese del 23 dicembre 1978

L’Udinese incassa la seconda sconfitta del campionato ma resta seconda alle spalle del Cagliari, il Monza torna prepotentemente in zona promozione. Al fischio finale mi precipitai verso il mitico tunnel per vedere l’uscita dei giocatori ed a distanza di 44 anni conservo – nitidissimi – due flashbacks: una discussione tra Gigi Del Neri ed il suo allenatore ed il sorriso dipinto sul volto del match-winner. Poi via di corsa verso casa. Per qualche ora di studio verso un Natale felice perché alimentava i sogni di Serie A di un ragazzino che aveva visto il ‘suo’ Monza scrivere un altro capitolo indimenticabile di una storia dolce e romantica.

Sabato 23 dicembre 1978, Stadio Sada:
Monza-Udinese 1-0
MARCATORE: Blangero (M) al 40’ pt
MONZA: Marconcini, Vincenzi, Anquilletti, Lorini, Volpati, Stanzione, Gorin, Blangero, Silva, Ronco, Penzo (38’ st Scaini). A disp.: Monzio, Pallavicini. All: Magni (squalificato, in panchina Burini)
UDINESE: Della Corna, Bonora, Fanesi, Leonarduzzi, Fellet, Riva, De Bernardi, Del Neri, Bilardi (19’ st Vagheggi), Bencina, Ulivieri. A disp.: Marcatti, Sgarbossa. All.: Giacomini
ARBITRO: Lapi di Firenze
NOTE: Spettatori 6.918, incasso Lire 24.738.500

Fiorenzo Dosso