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Joachim Fernandez ha vestito la maglia del Monza in sole 5 occasioni tra il 1997 e il 1999 prima di proseguire ancora per due anni la sua carriera lontano dal biancorosso e trovare, qualche anno più tardi, la morte per assideramento a Domont, nella banlieue parigina, dopo essere diventato un senzatetto. Ed è lui il protagonista del racconto breve di Claudio Marengo, docente di lettere all'Istituto Cillario Ferrero-Arte Bianca di Neive, che ha ottenuto una segnalazione al Premio di narrativa breve a Sommariva Bosco, in provincia di Cuneo.



”ClochArd – La triste storia di Joachim Fernandez" è il titolo del racconto all'interno del quale si leggono alcune righe liberamente ispirate alla storia vera (e straziante) dell'ex jolly nella sua esperienza in Brianza: "Monza. Tra la nebbia. A stento riesco a vedere i miei piedi, tanto è fitta! I miei piedi…che fine hanno fatto, dov’è finita quella grazia che li accompagnava?! E’ la serie B. Inizio con mister Radice e chiudo con mister Frosio, in mezzo c’è spazio anche per mister Bolchi. 6 occhi e nessuno che guarda me. Mi incupisco sempre più. Mia moglie sparita. Mio figlio idem. Non ho notizie da mesi. Non vedo vie d’uscita, poi con questa nebbia…che vuoi vedere?! Sto sempre solo. Certo, mi alleno ma non gioco nemmeno un minuto. Sto per fare le valigie, ma il Monza mi tiene ancora un anno. La nebbia aumenta. La disperazione pure. Mi convocano spesso, ma il campo lo vedo appena 5 volte e mai da titolare. Prestazioni sottotono. Mi lascio definitivamente andare. Ma almeno torno in Francia: il Monza mi gira al Milan che mi gira al Tolosa".







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