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Dopo una piena settimana di recupero (la prima da un mese a questa parte) si torna al Brianteo, cosa che, visto il mal di trasferta dei biancorossi, è di buon auspicio dopo il deludente pareggio di Teramo che ha lasciato l'amaro in bocca un po’ a tutti, contro un avversario che occupa una posizione di classifica molto simile a quella dei teramani, ovvero il Fano. I marchigiani occupano la diciassettesima posizione, in piena zona playout con 28 punti a tre lunghezze dalla salvezza diretta, posizione tenuta stretta da Rimini e Renate, i granata vantano il poco invidiabile primato di peggior attacco con soli 14 gol nelle 27 partite fin qui disputate, ma una difesa ermetica, molto più efficace della fase offensiva, con soli 23 reti subite, alla pari con Pordenone e Triestina per intenderci. Possiamo già intuire da questi dati che tipo di partita ci aspetta.



Il Fano viene da uno 0-0 nel derby marchigiano contro la Sambenedettese giocato al Riviera delle Palme, sono già tre le partite in cui i granata non segnano fuori casa, fatto che conferma ancor di più la grande propensione difensiva delle aquile. La partita è rimasta bloccata per tutto il primo tempo, con i padroni di casa a tenere in mano le redini dell'incontro senza creare grandi occasioni: nella seconda metà di partita il Fano tira fuori più spesso la testa dal guscio, ma senza riuscire a costruire nessuna chiara occasione da gol, la palla più limpida del match ce l'ha la Samb e Voltolini è miracoloso a parare un colpo di testa destinato al gol. La partita fila liscia verso la parità senza più grandi sussulti.



L’Alma Juventus Fano nasce nel 1906 per iniziativa di un professore di latino del liceo classico locale, riuscendo a partecipare ai campionati di Serie C dal 1935 al 1948 (fatta eccezione per gli anni della guerra). Dopo un lungo limbo durato quasi trent'anni il Fano ritorna in C nella stagione 1975/76, seguirà due anni dopo la vittoria del primo campionato di C2 della storia e ottimi risultati anche nella categoria superiore che portarono le aquile a sfiorare, senza successo, la B diverse volte. Nel 1999 però i granata retrocedono in Serie D, inaugurando un altro lungo quindicennio passato tra pochi alti e molti bassi, caratterizzato da molta D e qualche fugace apparizione in Serie C/Lega Pro. Torna in pianta stabile in terza serie, grazie alla riforma dei campionati, nel 2016/17 e dopo due salvezze sudate fino alle ultime giornate anche quest'anno i granata dovranno replicare l'impresa.



È la sesta stagione della nostra storia in ci ritroviamo ad affrontare il Fano, per un totale di undici incontri, la prima volta risale al 1981/82 in C1, annata in cui il Monza arrivò secondo ottenendo la promozione in Serie B, e finì 2-0 per noi a Fano; mentre il primo precedente al Brianteo arrivò all'ultima giornata di quel campionato, col Monza già matematicamente promosso terminò 3-2 per i marchigiani. L'ultima volta al Brianteo invece la ritroviamo nel campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2012/13 e si concluse con un pirotecnico 7-3 per i biancorossi, classica partita pazza di fine torneo che coincise con la prima partita in tribuna di Armstrong Emery.



I totali parlano di 5 vittorie biancorosse, 4 pareggi e 2 sconfitte, l'ultimo di questi successi risale al girone d'andata, una partita vinta soffrendo per 2-0, sbloccata dalla magistrale punizione di Ceccarelli a metà ripresa e messa in ghiaccio da Iocolano nei minuti di recupero del secondo tempo. Il Monza non incantò nel gioco e anzi a farsi preferire furono i granata, che però incapparono in una giornata sfortunata.



Il Monza deve fare punti e deve sicuramente fare di più di quanto visto finora per colmare l'handicap con cui è partito dalla seconda giornata di ritorno, Triestina e FeralpiSalò sono lontane rispettivamente sette e sei punti e non bisogna lasciarle scappare via, contro il Fano è inoltre l'ultima partita agevole in un calendario che nelle prossime quattro ci metterà di fronte a Ternana, Pordenone e Imolese, trittico di partite che ci metterà alla prova e così il Monza deve rispondere subito presente.



Dennis Galimberti