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Monza. Fra poco il campionato ritorna e finalmente gli stadi verranno riaperti con capienza limitata. Un piccolo anticipo lo abbiamo visto con la Coppa Italia, dove però si sono create delle situazioni spiacevoli per i tifosi delle squadre. C’è la pandemia e siamo tutti d’accordo che bisogna rispettare le regole sulla mascherina e il distanziamento, ma perché i tifosi non posso cantare ed incitare la squadra? Perché non posso mostrare e legare gli striscioni alle transenne?

Il bello di andare allo stadio, oltre a seguire la partite è (anche) ascoltare i canti delle curve, gli sfottò, vedere le coreografie e leggere gli striscioni che raccontano la storia di quella curva e il legame profondo con la città di appartenenza. E’ il bello di questo sport che non si limita solo al rettangolo di gioco. Poiché la differenza fra il giocare in uno stadio pieno ed uno vuoto lo si è visto e sentito e che noia!

Ci hanno tolto il calcio di una volta, giocato tutto alla domenica ed era bellissima l’attesa durante la settimana, per il calcio spezzatino fatto per business e diritti televisivi pieno di stop per Var, cooling break e altre amenità. Ora non possono non permettere ai tifosi di esprimere la loro gioia o frustrazione a seconda di un episodio positivo o negativo.

Andare allo stadio, non è come andare al cinema o a teatro dove sei seduto e ti segui lo spettacolo al chiuso, andare a seguire un partita di calcio, vuol dire stare all’aperto con tutti i climi e vivere intensamente tutto cio’ che accade, queste emozioni non possono toglierle, se no non è più calcio.

Rispettiamo le regole ma non togliamo la possibilità ai tifosi di tifare: è il bello di questo sport e di tutti gli sport!

Gabriele Passoni