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Non è raro che gli strumenti di controllo stradale diventino bersaglio di proteste, contestazioni o gesti dimostrativi. Dalla loro introduzione, autovelox e colonnine per la rilevazione della velocità hanno suscitato reazioni contrastanti tra chi li vede come strumenti di sicurezza e chi li considera meri mezzi per fare cassa.
In diversi contesti locali, episodi di danneggiamento o rimozione sono già stati registrati. Ma cosa succede quando a far discutere non è solo il gesto, ma anche il modo in cui è stato possibile compierlo?

È il caso di quanto accaduto nei giorni scorsi a Briosco, in Brianza.