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Monza ha di nuovo una piscina comunale. Da lunedì 11 settembre sono infatti ripartite le attività gestite dal concessionario e, dal 4 settembre, quelle sportive a cura dell’associazione Nuoto Club all'interno della piscina Pia Grande di via Murri. A gestire il tutto sarà l'azienda GIS Milano s.r.l. Nessun cambiamento dunque per quanto riguarda corsi e nuoto libero, ripresi normalmente dopo la lunga chiusura a causa di importanti lavori di riqualificazione. 

Proseguono invece i lavori alla laguna esterna, lunga circa 250 metri. La ristrutturazione è stata resa possibile grazie a un finanziamento di 680 mila euro erogato grazie al PNRR. Il progetto prevede l'installazione gonfiabili acquatici per i più piccoli all'interno della vasca, il ripristino parziale della pavimentazione e la totale ristrutturazione della zona docce esterna. Si interverrà inoltre sugli impianti e si procederà alla creazione di un nuovo locale tecnico, senza dimenticare la sostituzione del rivestimento in lamiera per sigillare gli spazi destinati a deposito. Ancora ignota la data di fine lavoro, dato anche la comunicazione, da parte della ditta aggiudicataria, di un ritardo sulla tabella di marcia. Al momento infatti sono iniziati e sono stati eseguiti gli scavi. 

Come già annunciato, la continuazione dei lavori di ristrutturazione non impedirà a chi vorrà di frequentare la piscina: la ristrutturazione riguarda infatti solamente la parte esterna, quella interna continuerà a essere fruibile. Durante la bella stagione si è provveduto pure a prosciugare la vasca da 33 metri per permettere ai tecnici di ultimare la riqualificazione e cambiare, dove necessario, le piastrelle sul fondale. 

In merito alla questione della piscina comunale, l’Assessore allo Sport Viviana Guidetti ha rilasciato una breve dichiarazione alla stampa: "L’Amministrazione Comunale intende investire sulla valorizzazione dell’impianto natatorio sia attraverso le opere di riqualificazione già programmate e in parte in corso, sia grazie a una progettazione futura di più ampio respiro che permetta di intervenire dal punto di vista strutturale sull’impianto individuandone una specifica vocazione, senza pregiudicare la fruibilità della piscina da parte della cittadinanza”.